17 marzo 1861: L’Unità d’Italia

Il 17 marzo 1861 rappresenta una delle date più importanti della storia d’Italia. In questo giorno, il Parlamento del Regno di Sardegna, riunito a Torino, proclamò ufficialmente la nascita del Regno d’Italia, con Vittorio Emanuele II come suo primo sovrano. Questo evento segnò il culmine del Risorgimento, il movimento politico, sociale e culturale che aveva portato alla progressiva unificazione dei diversi stati e regni che fino ad allora frammentavano la penisola italiana.

Il contesto preunitario: Italia frammentata

Prima del 1861, l’Italia era suddivisa in molti stati indipendenti e spesso in competizione tra loro. Tra questi figuravano:

  • Il Regno delle Due Sicilie a sud, sotto la dinastia borbonica;
  • Lo Stato Pontificio, con Roma come centro del potere temporale della Chiesa cattolica;
  • Il Granducato di Toscana, governato dalla dinastia dei Lorena;
  • Il Regno Lombardo-Veneto, sotto il controllo dell’Impero austriaco;
  • Il Ducato di Parma e il Ducato di Modena, anch’essi soggetti a influenze austriache;
  • Il Regno di Sardegna, che comprendeva il Piemonte, la Liguria e la Sardegna, sotto il controllo della dinastia dei Savoia.

L’idea di un’Italia unita era stata a lungo solo un sogno coltivato da intellettuali, rivoluzionari e patrioti. Alla fine del XVIII secolo e all’inizio del XIX, grazie all’influenza delle idee dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese, si cominciò a immaginare un’Italia unificata e indipendente dalle potenze straniere. Il Congresso di Vienna del 1815, che ristabilì l’ordine dopo la sconfitta di Napoleone, sancì il ritorno degli antichi regimi e la restaurazione della frammentazione politica italiana.

Le figure chiave del Risorgimento

L’Unità d’Italia non sarebbe stata possibile senza l’azione congiunta di alcune delle figure più importanti della storia italiana, che con ruoli diversi contribuirono a realizzare il sogno risorgimentale.

  • Giuseppe Mazzini: Fondatore della Giovine Italia, Mazzini fu uno dei primi a teorizzare un’Italia unita sotto forma di repubblica. Era un fervente sostenitore di un’Italia democratica e indipendente. Sebbene i suoi tentativi di rivoluzione fallissero, il suo ruolo di ispiratore degli ideali nazionalisti fu determinante.
  • Giuseppe Garibaldi: Conosciuto come l’Eroe dei due mondi per le sue imprese in America Latina e in Europa, Garibaldi divenne il simbolo della lotta per l’indipendenza italiana. La sua celebre Spedizione dei Mille nel 1860, che portò alla conquista del Regno delle Due Sicilie, fu uno dei momenti decisivi per l’unificazione.
  • Camillo Benso, conte di Cavour: Primo ministro del Regno di Sardegna e mente politica dell’Unità, Cavour utilizzò la diplomazia e le alleanze strategiche per raggiungere l’obiettivo. Il suo lavoro per creare legami con la Francia di Napoleone III fu cruciale per sconfiggere l’Austria nella Seconda guerra d’indipendenza (1859).
  • Vittorio Emanuele II: Il re del Regno di Sardegna divenne il simbolo della continuità istituzionale con il nuovo Regno d’Italia. Sotto la sua guida, e grazie all’azione congiunta dei patrioti, si pose le basi per l’unificazione.

Il processo di unificazione

Il cammino verso l’unificazione fu lungo e complesso, caratterizzato da diverse guerre d’indipendenza e insurrezioni popolari. Le tre principali tappe della lotta risorgimentale furono:

  1. Prima guerra d’indipendenza (1848-1849): Il tentativo iniziale di scacciare gli Austriaci dal nord Italia, guidato da Carlo Alberto di Savoia, fu un fallimento. Tuttavia, la guerra seminò i primi semi dell’unità nazionale.
  2. Seconda guerra d’indipendenza (1859): Grazie all’alleanza tra il Regno di Sardegna e la Francia, si ottenne una significativa vittoria contro l’Austria. I trattati che seguirono portarono all’annessione della Lombardia al Regno di Sardegna.
  3. La spedizione dei Mille (1860): Garibaldi e un piccolo esercito di volontari, con l’appoggio tacito del Regno di Sardegna, conquistarono il Regno delle Due Sicilie, accelerando il processo di unificazione.

Alla fine del 1860, gran parte dell’Italia era stata unita sotto il controllo dei Savoia. Nel gennaio del 1861 si tennero le prime elezioni del Parlamento italiano e il 17 marzo dello stesso anno fu ufficialmente proclamato il Regno d’Italia.

La proclamazione del Regno d’Italia

Il 17 marzo 1861, il Parlamento italiano riunito a Torino proclamò la nascita del Regno d’Italia, con Vittorio Emanuele II come re. Questa proclamazione sancì formalmente la nascita di uno Stato italiano unificato, anche se il processo di unificazione non era ancora completo. Rimanevano infatti fuori dal nuovo regno il Veneto, ancora sotto il controllo austriaco, e Roma, governata dal Papa e protetta dalle truppe francesi.

L’unità territoriale fu completata solo successivamente:

  • 1866, con l’annessione del Veneto dopo la Terza guerra d’indipendenza;
  • 1870, con la presa di Roma e la fine del potere temporale del Papa, grazie alla breccia di Porta Pia, che fece di Roma la capitale del Regno d’Italia.

L’importanza dell’Unità d’Italia

L’unificazione del 1861 segnò l’inizio di una nuova era per il popolo italiano, che per secoli era stato diviso e sotto il controllo di potenze straniere. Tuttavia, l’unità politica non fu priva di difficoltà. Il neonato Stato italiano dovette affrontare una serie di problemi, tra cui il divario economico e sociale tra nord e sud, l’alfabetizzazione della popolazione e la necessità di costruire una coscienza nazionale condivisa.

Il 17 marzo è oggi celebrato come Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, un momento per ricordare il sacrificio di chi ha lottato per costruire l’Italia moderna.

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